Appuntamenti

Mercoledì, 20 Febbraio 2019 alle ore 9,30 - Viale Camillo Golgi (difronte al Policlinico San Matteo lato edicola) PAVIA

PIETISMO DI FACCIATA

La questione delle morti sul lavoro sembrava essere in cima alle priorità del ministro del Lavoro Di Maio, che nel giugno 2018 iniziò il suo mandato denunciando nella sua informativa al Parlamento le morti sul lavoro, parlando di “numeri devastanti” e di un “bollettino di guerra”, e indicando queste come “un tema importantissimo, su cui dobbiamo metterci al lavoro come governo”.
Sono stati pubblicati lo scorso 29 gennaio i dati INAIL sulle denunce di infortunio sul lavoro relativi all'anno 2018. Secondo tali statistiche nel periodo di riferimento vi sono stati un numero di 1133 incidenti con esito mortale, corrispondenti a una media superiore alle 3 morti al giorno.
Oltre al numero di morti, si è avuto nel 2018 un aumento del numero complessivo di infortuni sul lavoro: si è passato infatti dai 635.433 infortuni del 2017 ai 641.261 del 2018, con un aumento dello 0,9%. L'incremento degli infortuni sul lavoro ha interessato soprattutto i lavoratori extracomunitari, con un aumento del 9,3%. Dal punto di vista territoriale si è avuto il maggiore incremento di infortuni nel Nord-Est (pari al 2,2%) e di decessi nel Nord-Ovest (pari al 18,2%).
Nulla è stato fatto, anzi, nella Legge di Bilancio riscritta dall'Unione Europea e da Confindustria, il governo M5S-Lega ha premiato ancora una volta la classe padronale, tagliando mediamente di oltre il 32% le tariffe che devono versare le imprese all'INAIL, con un risparmio per i padroni di 410 mln di euro nel solo 2019.
Questo provvedimento va in continuità con i tagli già operati dai precedenti governi e che avrà come conseguenza la riduzione delle prestazioni ai lavoratori infortunati o colpiti da malattia professionale, maggiori difficoltà nel riconoscimento dell'invalidità o perfino la prematura chiusura di tali pratiche.

D'altronde lo stesso Di Maio, dietro il pietismo di facciata con cui denunciava le morti sul lavoro con l'informativa alla Camera dei Deputati, aveva lanciato un celato ma chiaro messaggio agli imprenditori:
“Non è alimentando il conflitto tra imprese e lavoratori che aumenteranno i diritti dei lavoratori, è il momento di fare squadra» specificando che «non servono misure punitive per le aziende» e che non bisogna scaricare «sulle imprese oneri e responsabilità.”
L'unica risposta efficace e di prospettiva è l'intensificazione dell'organizzazione e della lotta di classe, per fermare la strage operaia ed aprire il percorso verso un'altra società nel cui centro d'interesse saranno i bisogni, i diritti e la dignità del popolo lavoratore e non il potere ed i profitti di un gruppo di pochi sfruttatori.
Solamente la società socialista può garantire e consolidare tale prospettiva.

MERCOLEDÌ 20 FEBBRAIO DALLE ORE 9,30 ALLE ORE 12,30
PAVIA- Viale Camillo Golgi (difronte al Policlinico San Matteo lato edicola)
in caso di pioggia via Indipendenza (davanti alla A.S.L)

INCONTRO CON IL
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Verrà distribuito materiale informativo e
“UNITÀ DI CLASSE” il Giornale Comunista dei Lavoratori

ORGANIZZA

  • Partito Comunista dei lavoratori
    Pavia sez. “ Tiziano Bagarolo “

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