Rassegna stampa

SINISTRA · «Corteo unitario», ma l'appello di Ferrando cade nel vuoto (da il Manifesto)

Il Pcl propone per l'11 ottobre una manifestazione contro 'la valanga Berlusconi', Pdci e Prc per ora aspettano ROMA

2 Settembre 2008

L'estate è finita, l'autunno si avvicina «e la sinistra che fa? Perde tempo prezioso che andrebbe invece impiegato per organizzare una manifestazione unitaria contro 'la valanga Berlusconi', il governo più reazionario del dopoguerra». Marco Ferrando, il trozkista leader del partito comunista dei lavoratori, chiama i partiti fratelli (maggiori) Prc e Pdci ad una manifestazione «nazionale, unitaria e autonoma, delle sinistre italiane» contro il governo di centrodestra. Da convocare «con chiarezza e tempestività» prima della manifestazione del Pd, il 25 ottobre, che «in assenza di appuntamenti alternativi rischierebbe fatalmente di esercitare un potere di attrattiva anche sul popolo della sinistra, e di aggravare la sua condizione confusa e frustrata». Ferrando propone la data dell'11. «La situazione è kafkiana», dice. Le altre forze della sinistra hanno convenuto sull'esigenza di un appuntamento unitario alla ripresa autunnale. Ma per il momento non è arrivato nessun sì ufficiale. E così Ferrando si dice preoccupato «dal ritardo di una risposta chiara e certa da parte del Prc e del Pdci, che pure avevano dichiarato un impegno nei loro congressi. Non vorremmo che dopo aver lasciato campo libero a Antonio Di Pietro in luglio, si finisse con il subire passivamente l'iniziativa del partito democratico in ottobre. Peraltro ogni ulteriore ritardo nell'indizione della manifestazione rischia di indebolirne la riuscita». Il problema non sarebbe sui contenuti, o su un'eventuale piattaforma comune fra partiti comunisti, ancorché di riti diversi, né fra questi e le altre forze della sinistra e dell'ex arcobaleno, favorevoli quest'ultime per principio alle convergenze a sinistra. La questione, casomai, è sui tempi della convocazione della manifestazione. Al momento Rifondazione, che resta il maggior partito di quest'area, non ha ancora eletto il suo nuovo gruppo dirigente, dopo il congresso di luglio che ha segnato il cambio della maggioranza e l'arrivo del nuovo segretario Paolo Ferrero. Quindi per il Prc è 'tecnicamente' impossibile indire una manifestazione, oltreché politicamente molto sconsigliabile. Il comitato politico si riunirà il 12 e il 13 settembre, da lì sarà eletta la nuova segreteria. Con ogni probabilità l'appuntamento unitario autunnale sarà lanciato il 14 settembre, nel corso di un'assemblea nazionale che proprio sul rilancio autunnale è stata già convocata a Roma. Ferrero ha parlato di una mobilitazione autunnale già al congresso di Chianciano, a fine luglio. Una settimana prima, lo aveva preceduto Oliviero Diliberto nel corso delle assise che lo hanno confermato alla guida dei comunisti italiani. Nessuno, a parte Ferrando, finora si è sbilanciato su una data. Tutti consapevoli che una prima mobilitazione nazionale, se fosse sotto tono, rischierebbe di deprimere ulteriormente gli animi della sinistra ridotta al rango di extraparlamentare.

CONDIVIDI

FONTE

  • luca.prini@libero.it