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A Milano c’è un’ opposizione comunista alla giunta Pisapia.

Questo è un mio articolo, inviato al manifesto ma mai pubblicato. Buona lettura

24 Agosto 2011

Cari amici del Manifesto, vi scrivo per commentare l’articolo apparso sul vostro quotidiano Sabato 30 Luglio, firmato da Luca Fazio.
Sono rimasto abbastanza stupefatto, che come voce critica all’attuale giunta Pisapia venga citata solo la CGIL milanese e non il Partito Comunista dei lavoratori.
Durante la tornata di elezioni amministrative, la nostra scelta è stata quella di presentarci in maniera autonoma rispetto al centro destra ed al centro sinistra, presentando dei nostri candidati e dei nostri programmi elettorali in tutte le maggiori città, compresa Milano.
Abbiamo dato indicazione di voto critico al ballottaggio a favore di Pisapia con il solo obiettivo di battere le destre, che governavano la nostra città da 20 anni, pur sapendo che poco o quasi nulla sarebbe cambiato.
E se il buon giorno si vede dal mattino quasi nulla di diverso è stato fatto dalla nuova giunta anzi, si vede ,ed è sotto gli occhi di tutti che a Milano continuano a governare i poteri forti: grande borghesia, banche, Comunione e Liberazione e compagnia delle opere.
Vediamo i fatti.
Sin dall’insediamento della nuova giunta la gestione del bilancio comunale è stata affidata al vecchio democristiano Bruno Tabacci, noto “rigorista” in materia finanziaria, e pupillo delle grandi banche: col compito di continuare a tosare la spesa sociale, come richiedono le banche creditrici del Comune. I vecchi banchieri Profumo e Modiano entrano di fatto nello staff del sindaco.
A livello internazionale c’è stata una continuità con la passata giunta si è concesso il centro di Milano alla celebrazione dello Stato sionista, basato sul terrore e l’oppressione del popolo palestinese ed arabo (in totale contrasto con la migliore tradizione dello stesso ebraismo). Nessuna iniziativa è stata fatta da questa giunta nei confronti del popolo palestinese. Noi come Partito Comunista dei Lavoratori , invece, siamo stati fautori ed attori attivi nella bella manifestazione a sostegno del popolo palestinese.
Il business dell’EXPO resta intatto, col suo carico annunciato di nuovo saccheggio edilizio. Formigoni, Cabassi e la Compagnia delle Opere, conservano il loro ruolo centrale nella spartizione della torta. E infatti ringraziano il nuovo Sindaco. Noi invece continuiamo a dire, a scrivere che l’expo non va fatto che quelle risorse devono essere investite per i servizi ai cittadini: trasporti, asili, scuole, piste ciclabili etc.
In più questa giunta ha introdotto l’aliquota IRPEF comunale dello 0.2% per i redditi superiori ai 33500 euro, colpendo di fatto i redditi medio bassi, se proprio si doveva introdurre tale aliquota lo si poteva fare tassando allo 0.8% i redditi superiori agli 80000 euro.
Ulteriore “furto” compiuto ai danni dei cittadini milanesi è stato quello dell’aumento dei prezzi dei biglietti del 50%, questo ovviamente va a colpire i ceti meno abbienti ma avrà anche effetti sull’ambiente e sulla salute dei cittadini: incentivando l’uso dell’auto privata a scapito dei mezzi pubblici le polveri sottili aumenteranno a dismisura e chi ci rimetterà sarà l’intera comunità, soprattutto bambini ed anziani. Voglio solo ricordare che il primo cittadino è il responsabile della salute dei propri cittadini.
Cosa succederà in autunno con la crisi in atto, con i tagli delle manovre di Tremonti, con il buco di bilancio del Comune meneghino?
Alcune ipotesi si possono già fare: la vendita del patrimonio pubblico, l’aumento degli abbonamenti dei trasporti, un ulteriore aumento dell’aliquota IRPEF comunale, in poche parole questa crisi il governo e le opposizioni la vogliono far pagare sempre agli stessi: lavoratori, giovani, pensionati ed immigrati.
Questa è una vera “macelleria sociale” che dall’Europa, passando da Roma arriva agli enti locali ed ai cittadini.
Penso che invece questi soldi vadano presi da un’altra parte. Chiediamoci chi possiede il debito pubblico italiano, la risposta è: le banche.
Bene non paghiamo più i debiti alle banche, nazionali ed internazionali, sia come governo centrale che come governi locali.
Il debito degli enti locali nei confronti delle banche è di circa 70 Miliardi di Euro all’anno, e Milano che è la capitale italiana della finanza è quella che insieme a Roma ha il debito più alto.
A questo si deve aggiungere la nazionalizzazione delle banche, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori,
nazionalizzando si vanno a salvaguardare i piccoli risparmiatori, a differenza di quello che abbiamo visto negli ultimi anni con i crack di Parlamat, Cirio e dei bond argentini.
Ritiro immediato delle truppe dalle zone di guerra, qualche dato: la guerra in Afganistan ci costa 22 milioni di euro al giorno ed il costo di un solo F35 è pari al costo di 3000 cassintegrati per 6 mesi.
Rifiutiamo l’expo, ripubbliciziamo quelle aziende che erano pubbliche e sono diventate private come l’A2A o la centrale del latte Milano.
Facciamo pagare l’Ici alla chiesa ed eliminiamo tutte le esenzioni fiscali che il Vaticano ha nel nostro paese.
A questo deve aggiungersi una reale riduzione dei costi della politica ,una reale abolizione di tutte le province, senza figli e figliastri.
Il vento deve cambiare, non il vento da campagne elettorali ma il vento reale della gente che lavora e che fatica ad arrivare alla seconda settimana del mese. Noi siamo e saremo una forza politica di opposizione comunista a questa giunta, così come lo siamo stati alla precedente giunta Moratti.
Per questo come Partito Comunista dei Lavoratori saremo in prima fila nelle lotte dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, dei precari, degli immigrati per difendere realmente i diritti di chi non è difeso né dal centro destra, né dal centro sinistra né da partiti populisti come la Lega.
Noi la loro crisi non la paghiamo.

Fabrizio Montuori
Ex candidato sindaco PCL Milano

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