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CONTRO IL GOVERNO DELLE BOTTE, GENERALIZZARE LA MOBILITAZIONE

9 Luglio 2010


Le cariche poliziesche contro il corteo dei terremotati aquilani a Roma e contro i lavoratori della Mangiarotti a Milano, indicano un passaggio delicato della situazione politica. Un governo reazionario in calo di consenso, segnato da corruzione, scandali, guerra interna per bande, ricorre all’intimidazione dell’opposizione sociale per paura del suo dilagare. E’ questa la vera paura del governo: non certo quella di un’opposizione parlamentare latitante o complice, ma quella di un’esplosione sociale di strada e di piazza, che unifichi le lotte e incendi le fascine del malcontento. Berlusconi non teme Bersani o Di Pietro, teme un 30 Giugno 1960. Il PCL fa dunque appello a tutte le sinistre politiche e sindacali per l’unificazione della mobilitazione sociale e democratica. Il presidio di massa di Montecitorio, annunciato dalla Fiom per fine mese, può trasformarsi in un appuntamento unitario di tutti i movimenti di lotta, per un assedio comune e prolungato di governo e Parlamento, che rivendichi apertamente la cacciata di Berlusconi.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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