Dalle sezioni del PCL

Elezioni del 6 e 7 giugno 2009 per la Provincia di Milano

PROGRAMMA PCL

11 Maggio 2009

Elezioni del 6 e 7 giugno 2009 per la Provincia di Milano
Partito Comunista dei Lavoratori:
CON COERENZA SEMPRE DALLA PARTE GIUSTA

Il nostro impegno: sempre dalla parte
dei lavoratori e delle lavoratrici, dei giovani, delle donne, dei pensionati, dei migranti.
Nelle lotte, nella società, nelle istituzioni

IL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI SI PRESENTA IN MODO AUTONOMO alle elezioni provinciali di Milano, con il proprio candidato presidente, una propria lista autonoma e un programma di difesa dei lavoratori e dei ceti popolari, in netta contrapposizione sia al centrodestra sia al centrosinistra.
Il Partito Comunista dei Lavoratori è l’unico partito della sinistra che non si è mai reso complice delle politiche e dei governi borghesi, ai quali si è sempre opposto con coerenza in questi anni (non solo a Berlusconi e al centrodestra ieri e oggi, ma anche a Prodi e al centrosinistra ieri).
In provincia il PCL si è opposto a Penati e alla sua giunta perché essa non ha realizzato nulla in favore dei lavoratori e dei ceti popolari, ma semmai ha coltivato gli interessi dei poteri forti e ha inseguito la destra sul suo stesso terreno, specie in materia di territorio e di sicurezza.
In questi anni i partiti della cosiddetta sinistra radicale hanno condiviso e sostenuto le scelte della giunta Penati. Oggi, dopo essere stati messi alla porta alla vigilia delle elezioni, pretendono di presentarsi come una alternativa, ma in realtà chiedono e sperano in una nuova stagione di collaborazione (leggi complicità) con Penati e il Partito Democratico.
Il PCL si presenta autonomamente perché è l’unico partito che lavora per una alternativa di società e di potere fondata sui lavoratori per i lavoratori. Questa prospettiva oggi è più attuale che mai, come dimostra la drammatica crisi economica del mondo capitalistico, che mette a repentaglio le condizioni di vita e i diritti conquistati in decenni di lotte, da cui si può uscire soltanto con un progetto anticapitalistico che metta al centro gli interessi genuini degli essere umani e dell’ambiente e non quelli del profitto e del mercato.

UNA OPPOSIZIONE COERENTE. Come PCL annunciamo fin d’ora che non siamo disponibili ad apparentamenti per il secondo turno; tanto meno siamo disponibili ad accordi di governo. Il PCL si batterà pertanto dall’opposizione, dentro e fuori le sedi istituzionali, per difendere in modo intransigente gli interessi dei lavoratori e dei ceti popolari che vuole rappresentare.
A questo proposito siamo impegnati – e continueremo ad impegnarci – per promuovere un fronte unitario il più vasto possibile con tutti quei soggetti – partiti, movimenti, sindacati, associazioni, centri sociali – che sono disponibili a battersi nei fatti in difesa dei diritti e degli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici, dei pensionati, delle donne, dei giovani e dei migranti, in particolare sui terreni oggi centrali del lavoro stabile e sicuro, della difesa scuola pubblica, del diritto alla casa, della difesa del territorio e dell’ambiente, delle politiche di accoglienza, del contrasto al razzismo e alla xenofobia.
Per questo il PCL non presenta un semplice “programma elettorale” (fatto di promesse buone per essere dimenticate un’ora dopo la fine della campagna elettorale), ma un programma di impegni e di obiettivi di lotta per una battaglia da condurre, quale che sia l’esito elettorale, innanzi tutto nella società, perché questo è l’unico modo perché anche dalle istituzioni arrivino risposte positive. Se non cambiano i rapporti di forza nella società, infatti, le istituzioni faranno come hanno fatto fino ad ora: gli interessi dei padroni, dei banchieri, degli immobiliaristi, degli speculatori, della casta dei partiti di regime (di centrodestra e centrosinistra). con qualche briciola per i sindacati compiacenti e concertativi. Di questa politica non sappiamo che farcene.

PAGHI CHI NON HA MAI PAGATO. GOVERNINO I LAVORATORI. “Se ne vadano tutti, governino i lavoratori”: questa è e resta la nostra prospettiva. “Facciamo pagare la crisi a chi non ha mai pagato”: questa è e resta l’unica soluzione vera, radicale, alla crisi attuale. A Milano e in Italia, così come in Europa o altrove. Basta miliardi di fondi pubblici destinati ai ricchi, alle banche, ai padroni, ai generali, al Vaticano, ai partiti di regime! Concentriamo tutte le risorse disponibili per affrontare i veri problemi di coloro che vivono del proprio lavoro e faticano a far quadrare il bilancio alla fine del mese. Questo principio vale tanto per il governo nazionale quanto per le amministrazioni locali.

LE 10 PRIORITÀ DEL PROGRAMMA DEL PCL

1) PER UN LAVORO STABILE E SICURO. Contro gli effetti della crisi capitalistica ci battiamo per il blocco dei licenziamenti e la difesa dei posti di lavoro anche attraverso la nazionalizzazione delle aziende che chiudono o licenziano (come la INNSE). Siamo per la trasformazione di tutti i contratti atipici e precari in contratti a tempo indeterminato, per la regolarizzazione dei precari della pubblica amministrazione, a partire da quelli della Provincia; per l’estensione della cassa integrazione anche ai lavoratori con contratti di lavoro precario; per una vera indennità di disoccupazione a 1000 euro mensili. Vogliamo fatti e non parole in materia di sicurezza sul lavoro: la Provincia deve escludere dagli appalti pubblici tutti i soggetti che non garantiscano al meglio i livelli di sicurezza e il rispetto delle norme sul lavoro; deve promuovere piani di formazione da realizzare in collaborazione con le ASL e le organizzazioni sindacali; deve dare sostegno materiale e protezione legale ai lavoratori e alle lavoratrici che denunciano le situazioni di insicurezza e il lavoro nero.

2) DIFESA DELL’AMBIENTE, STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO, PER IL DIRITTO ALLA CASA. Basta con i progetti di speculazione e cementificazione selvaggia che riceveranno nuova spinta da Expo 2015; puntuale verifica con le popolazioni locali di ogni progetto viario e autostradale progettato o in essere; no alla svendita del patrimonio e alle concessioni edilizie per far cassa a spese del futuro di tutti. Ci battiamo per una politica del territorio fondata sulla valorizzazione e il recupero del patrimonio esistente, sullo stop alle speculazioni, al cemento, all’asfalto e ai centri commerciali, sulla priorità alla residenza, sul recupero e rilancio dell’edilizia popolare, sulla difesa del verde pubblico e della biodiversità, sull’estensione e la riqualificazione dei parchi e delle aree naturali da rendere fruibili alle popolazioni in modo sostenibile. Rivendichiamo un forte intervento pubblico per garantire il diritto alla casa: esproprio del patrimonio delle immobiliari, requisizione delle case sfitte e un vero equo canone; il PCL si batte inoltre per la nazionalizzazione delle banche usuraie e l’abbattimento dei tassi sui mutui.

3) ABBATTERE LA PRODUZIONE DI RIFIUTI E BLOCCARE DISCARICHE E INCENERITORI. Serve un nuovo piano per i rifiuti fondato sui criteri della responsabilità dei produttori (che vanno incentivati a riprogettare i prodotti e devono essere tenuti a recuperare l’usato e gli imballaggi), della riduzione a monte, della raccolta differenziata, del riuso e del riciclo: la provincia di Milano deve porsi l’obiettivo di arrivare in tre anni al 75% di raccolta differenziata, anche generalizzando la raccolta dell’umido; ciò renderà superflua la realizzazione di nuovi inceneritori e di nuove discariche. I servizi di raccolta e di smaltimento devono essere pubblici e sotto il controllo dei lavoratori e delle popolazioni, per sottrarli al profitto, alla speculazione e alle mafie. Occorre pretendere il ripristino delle aree degradate (aree industriali dismesse, discariche, ecc.), da restituire alla pubblica fruibilità, a spese dei soggetti che le hanno inquinate e degradate.

4) SVILUPPO DEI TRASPORTI PUBBLICI E DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE; PER IL RISPARMIO ENERGETICO. I servizi di trasporto pubblico su gomma (le autolinee) devono essere pubblicizzati e riorganizzati in funzione dei bisogni dei pendolari. Serve un piano pluriennale per lo sviluppo del trasporto pubblico con priorità al trasporto su ferro e alla mobilità sostenibile; a questo scopo occorre realizzare in tempi stretti una vera rete di piste ciclabili sul territorio e nelle città. In materia di energia serve un piano a medio-lungo termine per abbattere le emissioni e l’inquinamento, sviluppare l’utilizzo delle fonti rinnovabili e incentivare il risparmio energetico, a partire dalle nuove costruzioni e dall’edilizia pubblica.

5) DIFESA DEL CARATTERE DI BENE PUBBLICO DELL’ACQUA E DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ. Difendiamo l’intervento pubblico e la ri-pubblicizzazione sotto controllo operaio e popolare dei servizi pubblici privatizzati negli ultimi anni a favore del profitto di pochi individui. Siamo per la difesa intransigente della gestione pubblica dei servizi di approvvigionamento e di erogazione dell’acqua: l’acqua è un elemento vitale che deve essere alla portata di tutti a prezzi contenuti, non può essere considerata una merce, oggetto di profitto e di speculazione.

6) UN PIANO STRAORDINARIO PER LA SCUOLA PUBBLICA. Rivendichiamo un piano straordinario di investimenti per l’edilizia scolastica e per la riqualificazione della scuola pubblica: ogni scuola deve essere messa in sicurezza e attrezzata adeguatamente di palestre, laboratori, servizi, spazi per attività aperte al territorio. Completa gratuità della scuola dell’obbligo, più soldi per il diritto allo studio dei meno abbienti, per le scuole di italiano per stranieri, per le attività culturali autogestite dagli studenti. Basta fondi pubblici, comunque mascherati, alle scuole private e confessionali.

7) PER UNA SVOLTA NELLE POLITICHE PER I MIGRANTI. L’immigrazione non è un problema di polizia, ma di adeguate politiche sociali di inserimento e integrazione. La negazione dei diritti, l’esclusione e il razzismo non costruiscono sicurezza ma incentivano la violenza contro i più deboli e portano a meno diritti per tutti. La sicurezza si costruisce con percorsi di accoglienza e di integrazione sociale culturale e politica. Rivendichiamo una svolta netta: permesso di soggiorno per tutti coloro che lo chiedono, pari diritti-doveri per i lavoratori migranti; interventi pubblici per favorire l’integrazione (corsi gratuiti di lingua, sportello di aiuto all’inserimento lavorativo e sociale) da gestire in stretta collaborazione con le organizzazioni dei migranti e con le organizzazioni sindacali. Chiaro impegno di tutte le strutture scolastiche e sanitarie ad accogliere e assistere gli stranieri senza discriminazioni; riconoscimento dei rifugiati politici e dei richiedenti asilo. Sostegno alle iniziative culturali che promuovono il dialogo fra le comunità e l’integrazione multiculturale e multietnica. No alla xenofobia e al razzismo; no alle ronde, alla militarizzazione del territorio e alle ossessioni sicuritarie.

8) PER UNA CULTURA E UNA SOCIALITÀ NON MERCIFICATE. Siamo perché l’ente pubblico dia sostegno prioritario con fondi e spazi pubblici alle iniziative culturali e sociali che si muovono fuori dai circuiti mercantili, che valorizzano la partecipazione e l’autogestione dei soggetti, che costruiscono cultura sul territorio, che promuovono il dialogo multiculturale, e a quelle esperienze non conformiste e alternative che fino ad oggi sono state discriminate e represse.

9) ANTIFASCISMO E ANTIRAZZISMO. Le istituzioni della Repubblica non possono essere tolleranti o “neutrali” rispetto al fascismo, al razzismo e alla xenofobia. Pertanto no a qualsiasi revisionismo storico, nessuna equiparazione fra fascismo e antifascismo, fra la Resistenza e la repubblica di Salò. Nessuna tolleranza per i tentativi dell’estrema destra di rialzare la testa; nessuno spazio nei territori per chi vuol riesumare la violenza squadristica e le discriminazioni razziste e xenofobe. Sostegno alle iniziative culturali che rinnovano e attualizzano la memoria e la collegano a un impegno pratico nel presente.

10) ABBATTERE I COSTI DELLA POLITICA ISTITUZIONALE, SPAZI PER LA PARTECIPAZIONE DAL BASSO. Il PCL si batte per la riduzione immediata delle indennità di carica dei consiglieri e degli assessori e di tutti i nominati in enti pubblici ad un livello comparabile a quello di un buon salario operaio (in ogni caso non oltre i 2.000 euro mensili netti). Rivendichiamo spazi pubblici a costi ridotti per la partecipazione politica dal basso sul territorio (sedi, sale, accesso ai media ecc.), così da incentivare la partecipazione democratica e l’autorganizzazione popolare. Il PCL è a favore dell’abolizione dell’ente Provincia, oggi largamente un doppione di altri livelli istituzionali. Va piuttosto prevista la costituzione della Città metropolitana, con reali funzioni di coordinamento e gestione dei servizi e di pianificazione del territorio per l’intera area metropolitana milanese che, per flussi di pendolarità, integrazione delle funzioni economiche e dei servizi, vita culturale e sociale, esigenze di indirizzo pubblico, va ben al di là del ristretto territorio del Comune di Milano.

il 6-7 giugno vota per dare voce
alle ragioni del mondo del lavoro, dei pensionati, dei giovani, delle donne

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LA SINISTRA CHE NON TRADISCE

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