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8 marzo 2009 VIA IL GOVERNO BERLUSCONI

sì al testamento biologico sì al diritto di sciopero e alla democrazia sindacale

8 Marzo 2009

NO ALLA PRECARIETA’. NO ALLO STUPRO. NO AL PROGETTO CAPITALISTA/PATRIARCALE DI ESPELLERCI DAL MONDO DEL LAVORO PER SFRUTTARCI ANCORA DENTRO LE CASE FORNENDO SERVIZI GRATUITI

IO SONO MIA
Riprendiamo questo ”vecchio” slogan femminista per ribadire, più che mai in questi giorni di ingerenze intollerabili da parte del Vaticano e dei suoi servi al Governo e in Parlamento, il concetto di essere padrone e padroni del nostro corpo, del sacrosanto diritto di non subire terapie di accanimento terapeutico né alimentazioni forzate e a una legge che tuteli le nostre volontà in casi come quelli di Eluana o di Welby.
NO ALLE RONDE? Perché no se queste diminuiscono gli stupri e le violenze sulle donne?
Centinaia di mariti fuori a fare le ronde, significa centinaia di mogli e figlie a casa da sole, dunque meno esposte a pestaggi e violenze sessuali.
Come ci dicono le statistiche, la maggior parte degli stupri e delle violenze sulle donne sono da imputarsi a (ex) mariti, fidanzati, per non parlare degli omicidi. Se i bravi uomini virili razzisti e sessisti la sera se ne vanno a fare le loro brave ronde, le loro mogli, fidanzate, figlie saranno molto più sicure a casa senza di loro.
Ma le donne che non sono a casa, come Dio comanda?
Ci rassicurano che le “ronde” saranno formate da ex poliziotti e carabinieri. Capirai, vallo a dire alle ragazze della Diaz o di Bolzaneto.
Cosa fanno le forze di polizia per aiutare le donne che hanno denunciato?
Lo apprendiamo dal sito del Ministero dell’Interno. Nei casi di violenza domestica il 42,6% delle donne dichiara che hanno preso la denuncia, il 26,9% che hanno ammonito il colpevole, il 5,3% che il colpevole è stato arrestato. Ma poi solo nell’uno per cento dei casi è stato condannato dal magistrato.
L’avvocata Luigia Baroni, responsabile del centro antiviolenza del Comune di Roma, ha registrato 398 nuovi contatti nel 2006, 612 nel 2007, 648 nel 2008. Di donne italiane per il 65%, il restante di donne straniere: vittime al 45% di uomini italiani, per il resto di uomini dei quali non vogliono denunciare nome e origine..
«Le donne straniere sono molto più esposte alle violenze dei loro compagni, che siano immigrati o italiani conviventi», dice Emanuela Moroli, presidente di Differenza Donna che gestisce quattro centri antiviolenza a Roma e uno a Guidonia. «Sia gli uomini italiani che gli stranieri “dimenticano” infatti di mettere in regola le loro donne. Provvedono con attenzione a regolarizzare i propri figli, ma non si curano del permesso di soggiorno delle loro compagne, che sono così continuamente esposte al rischio di essere rimpatriate, senza i bambini naturalmente».
La facoltà di denuncia delle clandestine da parte dei medici impedirebbe persino a queste donne di ricorrere alle cure e ai soccorsi. Così come impedisce a tutti/e i clandestini di ricorrere alle cure in caso di incidente sul lavoro. Con gran giubilo degli sfruttatori che non mettono in regola i/le lavoratori/trici.

La qualifica di assassini va data a questi imprenditori, responsabili di tante morti, invalidità e incidenti sul lavoro subiti da tanti/e italiani/e e stranieri/e per il non rispetto delle norme di sicurezza e per l’evasione contributiva e non al signor Englaro, al quale va la nostra piena solidarietà.
Il presidente del consiglio e le donne
Non ve lo dirà Emilio Fede che l’attuale capo del governo è stato denunciato alla corte europea di Strasburgo (in Italia non si può per via del lodo Alfano) per la violazione degli articoli 8 e 14 della convenzione europea sui diritti dell’uomo a causa delle continue “battute” misogine: 14 marzo 2008, campagna elettorale: Berlusconi consiglia ad una giovane precaria di sposare un miliardario per risolvere i suoi problemi economici.
25 gennaio 2009, comizio elettorale a Sassari: Berlusconi teorizza che 'per evitare gli stupri servirebbe un militare per ogni bella donna'. 6 febbraio 2009, l'inquietante dichiarazione su Eluana Englaro per cui oltre al fatto che Eluana voterebbe per lui, dovrebbe subire l’alimentazione forzata perché sarebbe in grado di dare alla luce un figlio. 26 febbraio 2009, incontro internazionale con Sarkozy: Berlusconi, rivolgendosi al Presidente francese, lo avverte: “Io ti ho dato la tua donna".
L’offensiva del Vaticano alla laicità dello Stato italiano, dopo l’attacco degli anni scorsi contro la 898/70 (divorzio, referendum 12 maggio 1974 59,3%) e la 194/78 (aborto referendum 17-18 maggio 1981 68%), contro la proposta di legge sui DI.CO, (arrivando probabilmente a determinare la crisi di governo del 21 febbraio 2006, con la “conseguente” marcia indietro del governo di centro sinistra che cancellò immediatamente i DI.CO dal dodecalogo del Prodi-bis), continua imperterrita quest’anno col caso Englaro, volendo obbligare chiunque si trovi in stato vegetativo all’alimentazione obbligatoria, asserendo che “a nessuno si può negare cibo e acqua”, peccato che questo succeda a circa il 70% della popolazione mondiale, a persone perfettamente vive e non da 17 anni in stato vegetativo… La stessa logica che sta dietro alla difesa di agglomerati di cellule annidate a un tessuto ricco di sangue, e la piena indifferenza nei riguardi delle vite di donne stroncate nel pieno della loro esistenza dagli aborti clandestini effettuati da mammane e macellai.
In questo periodo di crisi capitalistica, la peggiore dal 1929, senza il “blocco” dell’URSS a fare da contrappeso, né quattrini da ridistribuire e nessun Keynes a fare da deus ex machina, il governo italiano invece di approntare misure straordinarie di assistenza (in Europa siamo quasi l’unico Paese a non prevedere un vero sussidio di disoccupazione), diminuire le tariffe e aumentare i servizi, pensa a fare ddl ad personam per l’alimentazione artificiale, tagli alla spesa sociale, ledere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori: ricordiamo gli “arresti domiciliari” prescritti ai/lle lavoratori/trici pubblici/che che si ammalano, l’abolizione della legge sulle dimissioni da firmare davanti a un pubblico ufficiale (legge che cercava di impedire le dimissioni in bianco, che di fatto consentivano il licenziamento alle lavoratrici in stato di gravidanza), e dulcis in fundo, il diritto allo sciopero, togliendo alle lavoratrici ed ai lavoratori un’arma fondamentale in questo periodo di grossa crisi.
La sicurezza delle cittadine e dei cittadini non viene dalle ronde leghiste e fasciste, dallo sgombro dei campi nomadi o dall’abolizione del diritto di sciopero, ma dalla sicurezza del lavoro e nel posto di lavoro, dalla sicurezza di un sistema sanitario pubblico ed efficiente, da una scuola pubblica avanzata, da buoni e validi servizi sociali.
Una cultura che impedisce alle donne l’autonomia economica negando loro il diritto al lavoro, alla tutela sindacale, ai servizi sociali, il modello femminile che passa la tv di regime, non possono che alimentare la cultura di violenza misogina che domina le menti dei picchiatori e dei violentatori, siano essi italiani o no. A prescindere dalla violenza fisica persiste una mentalità diffusa, a destra e anche a sinistra purtroppo, magari nascosta nella vita privata, di misoginia e non rispetto delle donne che non si può non definire sessista.

TOGLIAMO ALLA CHIESA CATTOLICA PRIVILEGI INSENSATI
· Abolizione di ogni privilegio fiscale della Chiesa: dall’esenzione I.C.I. all’esenzione I.V.A.
· Abolizione dell’8 per mille
· Abolizione di finanziamenti pubblici a scuola privata cattolica e sanità privata cattolica
· Esproprio della grande proprietà ecclesiastica immobiliare

RIPRENDIAMOCI LA DIGNITA’, RIPRENDIAMOCI IL DIRITTO AL LAVORO, FISSO SICURO E STABILE, DIFENDIAMO IL DIRITTO ALLO SCIOPERO!!!
· Salario sociale per le/i disoccupati/e;
· Una legge sul testamento biologico che renda semplice ed effettivo il diritto a una morte dignitosa
· Introduzione della RU486 come chiesto anche dall’associazione dei medici. Potenziamento dei consultori e introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole;
· Abrogazione della legge “medioevale” sulla procreazione medicalmente assistita. “Unioni registrate” e “pacs”, possibilità di adozione alle coppie omosessuali;
· Giù le mani dal diritto allo sciopero. Lavoro fisso ben retribuito e tutelato, abrogazione del pacchetto Treu e della legge 30. Reddito minimo garantito a tutte/i /lei disoccupate/i. No ai tagli ai fondi per la spesa pubblica rivolti all’assistenza sociale: riqualificazione e ampliamento dell’assistenza pubblica. Diritto al T.F.R. ed a una dignitosa pensione pubblica.

Riprendiamo la lotta contro i disegni del capitalismo, del patriarcato e del Vaticano, e contro i loro rappresentanti sia di centro destra che di centro sinistra.

Le compagne del PARTITO COMUNISTA dei LAVORATORI

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